Da oltre un anno il mercato è stravolto dalle ricadute economiche legate alla pandemia. Cosa è cambiato? E con quale impatto per le aziende sui progetti di trasformazione digitale?

La situazione dell’ultimo anno ha messo apertamente in evidenza debolezze sistemiche e organizzative della società intesa come ecosistema, compresi i vari enti pubblici, il mondo delle aziende e soprattutto la quotidianità delle persone.
Uno degli aspetti sotto i riflettori per tutti è che queste debolezze sistemiche hanno generato nuove (o latenti) necessità legate al mondo delle iniziative digitali, favorendo una ancora più forte Digital Transformation. Basti pensare, ad esempio, alle App per il tracciamento delle persone di cui si parla ormai ovunque, oppure alle nuove dinamiche aziendali legate ai clienti o ai nuovi processi interni.

La tua roadmap per la Digital Transformation è in grado di supportare il cambiamento?

La Digital Transformation non è da intendersi come semplice sviluppo e adozione di nuove tecnologie, ma come una vera e propria “rivoluzione” che coinvolge tutto l’ecosistema.
Agendo in maniera combinata su cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali, permette di erogare servizi, fornire beni, far vivere esperienze, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti e informazioni, indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse (umane, materiali, intellettuali ed economiche, ecc.), creando pervasivamente nuove connessioni tra persone, luoghi e “cose”.
La pandemia da Covid-19, come dicevamo, ha colpito significativamente la società ma in particolare, dal punto di vista del business, ha cambiato la percezione di consumatori e aziende: pensiamo alle nuove propensioni e tipologie di acquisto esplose negli ultimi mesi, alle diverse tempistiche di lavorazione, ai nuovi scenari di mercato con cui confrontarsi, alle nuove modalità di pensare le catene di approvvigionamento per ridurre il rischio geografico e di interruzione.
Queste sono solo alcune delle nuove esigenze e noi, così come tutti i professionisti del settore, abbiamo il dovere di supportare il cambiamento guidando i decisori dei nostri clienti verso evoluzioni, trend e strategie sempre in trasformazione.

Business Strategy Allignment: revisioni strategiche per una roadmap unica

Nella recente “CEO’s guide to COVID-19: Restarting after the crisis, McKinsey affronta il tema di come riconfigurare i processi aziendali per la fase di RESTART. Di seguito un estratto:

Migliorare il processo decisionale basato sui dati e la loro disponibilità. In caso di riavvio parziale delle linee di produzione, ad esempio, la riconfigurazione della supply chain richiederà il calcolo di un “new optimum” da dati commerciali, logistici e di produzione. Anche fonti di dati aggiuntive devono essere considerate per informare le decisioni strategiche e operative. Per ad esempio, alcune società di distribuzione stanno adattando i loro modelli di previsione dell’inventario sulla base dei dati di propagazione o regressione pubblica di COVID-19 a livello regionale. Durante il lockdown, abbiamo visto evolvere rapidamente il sentiment del consumatore così come le preferenze in fatto di canali. Dopo il riavvio, probabilmente non tornerà tutto com’era in precedenza. I marketers avranno bisogno di dati più dettagliati per orientare il loro digital marketing e la spesa relativa ai media per stimolare la domanda con più precisione. Gli algoritmi si sono allenati su un mondo pre-pandemico e le ipotesi sui tassi di adozione digitali dovranno essere revisionate.”

Da questo estratto si evince che la nuova strategia aziendale collegata alla fase di RESTART dovrà assolutamente prevedere rettifiche e revisioni, e non potrà riprendere, come se nulla fosse accaduto, da dove è stata interrotta. Inoltre, risulterà ancor più centrale guardare al mondo dei dati come ad una leva strategica per tutti i decision makers.

In sintesi, la domanda centrale di oggi è: “Come e quale sarà la normalità nei prossimi mesi?“.
Sicuramente possiamo ipotizzare che il prossimo futuro non sarà uguale a quello a cui eravamo abituati. Un esempio valido per tutti è l’e-commerce, che già stava fagocitando in modo significativo le vendite dei negozi classici, ma ciò che ha fatto il Coronavirus è stato accelerare il cambiamento delle abitudini di acquisto in maniera tanto profonda da toccare anche aziende che prima vedevano l’e-commerce come un’attività marginale o adeguata solo per le aziende Fashion o per l’elettronica di consumo. Tutte le aziende attueranno quindi revisioni strategiche, perché questa inattesa rivoluzione ha cambiato tutti e tutto.
Queste revisioni della strategia avviate dai C-Level, inoltre, dovranno obbligatoriamente essere recepite in tempi rapidi da tutte le business unit aziendali, modificando le priorità, i tempi, i modi e i perimetri di tutte le iniziative e progettualità del prossimo futuro. Queste inoltre, saranno legate sempre maggiormente a doppio filo con il mondo dei dati, unica fonte di informazione disponibile in questo periodo di cambiamento. Creare quindi un legame diretto fra Business Strategy e Roadmap delle iniziative (dei progetti) sarà un fattore critico di successo per far sì che le leve azionate dal CEO e dai CXO siano poi subito recepite dal resto dell’azienda con ridefinizione delle progettualità ma anche con la capacità di analizzarne i tempi di risposta e i valori generati.

In alcuni casi, i Top director aziendali proveranno a incidere con alcuni cambi di rotta: avviando ad esempio progetti di maggior orientamento verso il cliente con strategie di Customer Centricity, o di cambio nella gestione degli approvvigionamenti sfruttando le opportunità offerte dalla Blockchain e da un processo completamente integrato, oppure garantendo maggiore sicurezza nei propri spazi grazie a progetti di Object Detection Analytics, e molto ancora.
Tuttavia, non sempre riusciranno ad avere la capacità, almeno nel breve periodo, di indirizzarne cambiamenti reali sulle iniziative aziendali, perché non vi è connessione diretta: da un lato si pensa di incidere, ma dall’altro l’azienda continua almeno parzialmente a seguire le progettualità aperte pre-Covid19.
Connettere i due scenari è però fondamentale perché da una linea strategica spesso possono – e devono – scaturire varie iniziative: creare questo legame permette di assicurare che le decisioni abbiano poi delle ricadute sulle azioni, con la possibilità, estremamente importante, di poter comunicare internamente (ed eventualmente esternamente) il piano d’azione e generare la focalizzazione necessaria.

Di seguito un esempio di connessione reale fra Business Strategy e iniziative aziendali:

Nelle immagini, presentiamo un esempio di come il legame fra strategia e progetti da realizzare possa portare alla nascita di nuove iniziative o a revisione delle precedenti, così da poter poi procedere con la definizione della Data Strategy (semplificando, la strategia di realizzazione dei progetti) ad esse collegata. Quest’ultima, dovrà tenere conto dell’intera gamma di dipendenze organiche e non, al fine di creare meccanismi interfunzionali per l’integrazione non solo dei sistemi, ma anche delle persone e dei processi.
I dati (e le informazioni) sono il fil-rouge di questi pilastri, perché li permeano e permettono loro di evolvere e generare valore. Spesso molti di questi dati sono trasversali e necessari a più iniziative aziendali e possono generare efficientamenti ed economie di scala che dovranno essere parte della Data Strategy così come l’analisi delle complessità e delle la priorità dichiarate internamente, al fine di generare una roadmap implementativa unica e con evidenza delle varie dipendenze e dei vari ritorni.   

Gli avvenimenti degli ultimi mesi, come detto, accelereranno la digitalizzazione e questo genererà molte nuove opportunità e sfide da affrontare e avere una Data Strategy dinamica e aggiornabile periodicamente sarà un fattore chiave per definire le rotte da seguire mantenendo consapevolezza e controllo.

Guardare avanti… non solo come spinta per ripartire: una Data Strategy personalizzata e in linea con il Business

In aziende particolarmente resilienti e lungimiranti nei mesi di lockdown si è pensato di istituire una sorta di unità di crisi per far fronte all’emergenza. Il passo successivo dovrebbe essere quello di istituire un plan-ahead team. Un gruppo di lavoro incaricato di stare un passo avanti rispetto a tutto ciò che succede nell’ecosistema azienda (dentro e fuori), predisponendo e proponendo al board azioni per controbilanciare le situazioni esogene del prossimo futuro.
Costruire un Data Strategy Roadmap collegata alla nuova business strategy aziendale, dovrebbe essere uno dei primi obiettivi del plan-ahead team così da riuscire a comunicare a tutto il resto dell’azienda le nuove priorità ridefinite post Covid, le nuove strategie da perseguire e i relativi impatti positivi e negativi rispetto alla strategia precedente.

La Data Strategy roadmap – fra i principali servizi della nostra Practice di Data Advisory – è uno strumento fondamentale in mano al Plan-ahead team per ridefinire le strategie e prepararsi a cogliere eventuali opportunità. Avere una roadmap dei progetti e delle iniziative che permetta di fare delle simulazioni relative a costi, tempi, impatti, raggiungimento degli obiettivi e a tutta una serie di altre variabili, è un fattore critico di successo per essere resiliente agli urti del mercato e avere una chiara visione delle attività da mettere in campo da “domani”. Inoltre, come già detto, questo tipo di approccio, permette ai responsabili di presentare in maniera chiara e completa agli altri direttori aziendali lo status delle varie iniziative e degli obiettivi, contemplando simulazioni e scenari alternativi. Avere unità di intenti e visione chiara è uno dei fattori chiave per la riuscita di una strategia.
McKinsey rintraccia proprio nella ridefinizione della Data Strategy e nella revisione della lista dei progetti IT, una delle principali aree di intervento:

Ripensare il ventaglio dei progetti IT e le spese tecnologiche. Il calo atteso nei ricavi nella maggior parte dei settori comporterà una pressione sui costi e sulla capacità di investimento nel breve periodo. Allo stesso tempo, strumenti di collaborazione per il lavoro da casa conosceranno un aumento nell’adozione e le direzioni aziendali vorranno accelerare la loro trasformazione digitale per soddisfare la domanda di e-commerce. Il CIO e il CTO devono dare nuove priorità ai loro programmi tecnologici, progetti e – di conseguenza – acquisti, al fine di raggiungere un duplice obiettivo: contribuire a una riduzione della base di costi aziendali durante la crisi, assorbendo al contempo nuovi investimenti tecnologici necessari per riavviare, costruire o ampliare ulteriormente il business digitale. L’imperativo sarà decisamente molto più rilevante negli ecosistemi digitali.”

Bisogna essere in grado di ri-pensare ad un percorso ritagliato sulle reali esigenze. Non solo, ma anche consolidarlo con alcune milestone fondamentali che partono proprio da servizi strategici quali l’allineamento fra Business e iniziative aziendali, la creazione della Data Strategy (“prioritizzazione” dei progetti, mappatura dei fabbisogni informativi, evidenza delle economie di scala, gestione della roadmap, e molto ancora) e le diramazioni sulle eventuali evoluzioni architetturali, metodologiche e organizzative.
In particolare, sul tema architetturale in questa fase di crisi, appare chiara l’esigenza di omogeneizzare e semplificare le architetture in ottica di riduzione costi e complessità, ambito di sicuro interesse sia per l’IT quanto per i CEO.
Di seguito la nostra “DataPolitana”, strumento articolato che abbiamo riassunto e semplificato nella seguente rappresentazione:

La DataPolitana è l’analogia che utilizziamo per veicolare il nostro concetto di percorso e affiancamento (che può essere anche “compresso” nel tempo per rispondere rapidamente al RESTART), con l’obiettivo di supportare i processi precedentemente trattati e aiutare le aziende ad affrontare la ripartenza in maniera più consapevole e monitorata.

In breve

Cosa fare da domani se sei un CEO/AD/DG?

  • Assicurarti che le tue nuove direttive strategiche siano state recepite a livello aziendale e che le varie iniziative ne abbiano colto effettivamente l’intenzione;
  • Richiedere la preparazione di una Data Strategy completa per capire come le varie iniziative verranno traguardate e con quale strategia;
  • Valutare insieme ai referenti IT se, nelle architetture del dato attuali, ci sono margini di efficientamento e strategie Cloud da poter mettere in pista per generare risparmi ed evoluzioni

Cosa fare da domani se sei un CIO?

  • Rendere partecipi i colleghi del board in merito al fatto che un cambio di strategia spesso necessita di strumenti come la Business Strategy Allignment: è fondamentale assicurarsi che le leve azionate abbiano generato gli effetti voluti e avviato le corrette iniziative;
  • Valutare se l’attuale strategia sul mondo Dati è effettivamente uno strumento su cui è possibile fare leva o meno e, in caso contrario, pensare a definirne una con tutti i driver necessari;
  • Considerare le opportunità che questa situazione può generare in ottica di semplificazione ed efficientamento sia nelle roadmap, sia nelle architetture che nella numerosità di sistemi di analisi attualmente in uso.

Nella speranza che la ripartenza si riveli più rapida del previsto per tutti i comparti industriali e non, in questa fase di RESTART il valore di un percorso ritagliato esclusivamente per te e la tua azienda assume una duplice forza: come messaggio da veicolare internamente e come strumento effettivo per la messa a terra dei progetti aziendali legati al mondo di dati e Analytics.


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